Temporanea Caso Morte – Due buoni motivi per sottoscriverne una

Temporanea Caso MorteQuanto ti sta a cuore la serenità economica di chi è al tuo fianco?

Se la risposta è “Tanto!”, allora sei sul blog giusto con l’articolo giusto, perché oggi sto per farti scoprire alcuni aspetti che con molta probabilità ignori completamente poiché mai nessuno te ne ha parlato.

A tuo rischio e pericolo sappi che il rovescio della medaglia dell’arrivare a conoscere la realtà dei fatti che nessuno ti è venuto a raccontare fino ad oggi è che alla fine dell’articolo sentirai la necessità impellente di mettere la mano al portafoglio per proteggere chi ami.

Dopo questa “sparata” che mi ha fatto sentire per un attimo l’erede in linea diretta di Giucas Casella, vado al dunque.

Poiché come al solito so che è un argomento tabu, prima di proseguire con la lettura, tocca il ferro di cavallo qui sopra raffigurato.Ora che hai toccato ferro, puoi tranquillamente proseguire nella lettura.

Non so in questo momento chi hai particolarmente a cuore, non so se convivi, se sei sposato e se hai o meno dei figli, ad ogni modo, vorrei che rispondessi seriamente a questa mia domanda:

“Quanto vale la tua presenza economica in famiglia?”

Te lo sei mai chiesto prima d’ora?

Se la tua entrata economica dovesse venire a mancare poiché “vieni chiamato a miglior vita”, riuscirebbe la tua famiglia a mantenere l’attuale tenore di vita?

Non chiuderti a riccio, lo so che l’argomento non è dei migliori, ma se hai a cuore la tua famiglia, devi fare uno sforzo nel proseguire la lettura.

Se non riesce a mantenere il tenore di vita attuale, riesce a mantenerne uno definibile “dignitoso” o dovranno condurre una vita di stenti?

Se hai dei figli e lo vorranno, avranno economicamente la forza di completare un piano di studi, con magari un bel master, che gli apra le porte a migliori prospettive professionali?

Guardiamo insieme in faccia alla realtà ragionando sopra a dei numeri reali che l’ISTAT ha pubblicato relativamente all’anno 2013 (quelli relativi al 2014 non sono ancora disponibili).

Ogni mese, una famiglia spende mediamente 2.359 euro. Al Nord questo dato si fa più corposo, con una spesa media di 2.700 euro, mentre scendendo per lo stivale, la spesa media cala a 1.878 euro al Sud per chiudere a 1.639 nelle Isole.

Adesso ti chiedo di fare due conti mentali e di adattare il ragionamento che sto per fare alla tua situazione attuale.

Se in famiglia lavori solo tu, la tua presenza economica in famiglia è fondamentale, non devo di certo spiegartelo io.

Ad ogni modo l’esempio che farò riguarda una “famiglia tipo” composta da tre persone: Luca, Maria e il figlioletto Davide.

Luca e Maria lavorano entrambi, Davide va all’asilo nido.

Nel caso sei l’unico portatore di reddito, la situazione che andrò a descrivere, aimè sarà solo peggiorativa.

Luca e Maria guadagnano entrambi 1.400 euro al mese.

Con 2.800 euro al mese che entrano, possiamo affermare che la famiglia in oggetto riesce a vivere tranquillamente nella media, avanzando ogni mese circa 450 euro.

A seguito di una brutta disgrazia Luca viene a mancare.

Al di là del trauma affettivo che un simile evento va a causare, con il decesso di Luca vengono a mancare anche i 1.400 euro di entrata mensile che apportava ogni mese grazie alla sua capacità reddituale.

Se prima la famiglia poteva contare su di un’entrata di 2.800 euro, oggi le cose cambiano di molto.

Giustamente ora starai pensando:

“Ma c’è l’entrata data dalla Pensione ai Superstiti!”

Giusto, hai ragione! Allora continuiamo a fare due conti.

Sto per svelarti i due buoni motivi per cui stipulare una Temporanea Caso Morte

Partiamo dal caso migliore.

Se Luca è venuto a mancare a seguito di un incidente sul lavoro ed è un soggetto iscritto all’INAIL, Maria, in qualità di coniuge percepirà una pensione di 700 euro al mese che sommata ai 1.400 euro di stipendio che percepisce arriva a portare nelle sue tasche 2.100 euro al mese, ovvero 260 euro in meno della spesa media sostenuta annualmente fino a prima del decesso.

Può ancora mantenere il tenore di vita di prima?

La risposta è NO!

Se nella tua testolina stai macinando qualcosa del tipo:

“Ma se io non ci sono più, non spendo più e non mangiò più, ragion per cui mia moglie e mio figlio ci possono star dentro!”

sappi che stai facendo un ragionamento avido e senza fondamenta, poiché il fatto che tu non ci sia più non farà risparmiare 700 euro a chi rimane qui, anzi, se prima della morte di Luca, Maria riusciva perfettamente a far combaciare gli orari del nido di Davide con quelli lavorativi di entrambi, per poter accudire meglio Davide, ora è costretta a scegliere tra il chiedere un orario ridotto, con conseguente diminuzione dello stipendio e il pagare una babysitter che lo faccia al posto suo.

Pensaci bene, sono convinto che se ci rifletti bene, scoprirai che non solo le uscite non diminuiscono, ma corri pure il rischio che aumentano per dover sopperire a quell’aiuto dovuto e inconsapevole che apporti con la tua presenza fisica.

Ad ogni modo questa come ho detto pocanzi è l’ipotesi migliore!

Poiché nella stragrande maggioranza dei casi, il decesso avviene al di fuori del posto di lavoro, a rispondere con un assegno previdenziale non sarà l’INAIL, ma bensì l’INPS e a questo punto l’importo che Maria percepirà di pensione corrisponderà a qualcosa in più di uno “sputo”.

Ebbene sì caro, mentre a casa INAIL l’anzianità contributiva non conta, in casa INPS il fattore dell’anzianità contributiva conta eccome!

Con un figlio che come Davide va al nido, Luca aveva presumibilmente 35 anni, e ponendo che è arrivato a versare contributi INPS per un cumulo di circa 10 anni, lascia a Maria una fantastica pensione che forse arriva a 200 euro al mese.

1.400 euro di stipendio + 200 euro di pensione = 1.600 euro al mese
contro
2.359,00 di uscite

Ti senti ancora così tranquillo?

Per arrivare alla cifra che permetteva in precedenza alla famiglia di mantenere un buon tenore di vita a Maria mancano 1.200 euro al mese!

Vogliamo veramente pensare che ora che Luca non c’è più le spese diminuiscano?

Mancano 760 euro ad arrivare alla cifra media che una famiglia italiana spende mensilmente per vivere.

Per poter mantenere un tenore di vita in forma ridotta, che permetta a Maria di arrivare al compimento dei 25 anni di Davide, termine ipotetico di un periodo di studi che comprenda l’università, dovendo integrare una mancata entrata di 760 euro al mese per 21 anni, Luca avrebbe dovuto lasciare in eredità alla sua famiglia 190.000 euro.

Volendo garantire sempre fino al compimento del 25° anno di Davide, un tenore di vita invariato rispetto al precedente, la somma da lasciare agli eredi sale a 300.000 euro.

Come poteva Luca tutelare la sua famiglia?

Se Luca vuole evitare a Maria e Davide un tracollo finanziario, deve sottoscrivere un’assicurazione Temporanea Caso Morte.

La stessa cosa deve fare Maria se vuole evitare che lo stesso problema finanziario si ripercuota su Luca qualora fosse Lei a venire a mancare.

La polizza Temporanea Caso Morte è uno strumento fondamentale che permette di tutelare i tuoi cari nel caso in cui dovessi venire a mancare.

La Previdenza Sociale da sola non è sufficiente a rimpiazzare il mancato reddito dato dal decesso di una persona, però questo non te lo dice nessuno e forse nella tua testolina si è creata la convinzione che la Previdenza Sociale si prenderà cura dei tuoi cari.

Non è così! Hai necessità di integrare ciò che ti può garantire la previdenza sociale con una copertura personale e la Temporanea Caso Morte copre questa esigenza specifica.

Fino ad ora ho fatto con te due conti veloci senza l’oste, giusto per farti intuire il grado di scopertura finanziaria a cui sottoponi la tua famiglia a seguito di una tua prematura scomparsa.

Per stabilire l’importo idoneo alle tue esigenze occorre fare un preciso calcolo delle scoperture, abbinato ad una valutazione fatta con coerenza delle attuali e future entrate e uscite della famiglia.

Dopo aver stabilito l’importo necessario a garantire la stabilità finanziaria della tua famiglia, devi decidere la durata della polizza che dovrà essere tale coprire l’intero lasso di tempo che ti separa dall’obbiettivo principale che intendi tutelare. Nell’esempio di prima corrisponde agli anni che intercorrono tra l’età attuale di Davide e il compimento dei suoi 25 anni, il che equivale ad una durata di 21 anni. Se il tuo desiderio fosse quello di garantire un tenore di vita invariato alla tua mezza mela fino al raggiungimento della sua età pensionabile, potrebbe equivalere ad una durata di 30 anni.

Questi sono i passi fondamentali da compiere per sottoscrivere una Temporanea Caso Morte adeguata alle tue esigenze.

Purtroppo nella realtà sono veramente pochi gli intermediari preparati a consigliarti sotto questo profilo e il più delle volte, sempre che ti propongano una copertura in caso di decesso, ti fanno sottoscrivere delle polizze con tagli predeterminati tipo i classici 50 o 100.000 euro di capitale assicurato per una durata di 10 anni.

Di primo acchito potresti pensare che con una soluzione del genere ai risolto i problemi finanziari della tua famiglia in caso di decesso, quando in realtà non hai fatto nulla di tutto ciò.

Sono con te nel dire che piuttosto che niente è meglio piuttosto, ma da lì al poter dire di essere “a posto” perché sai di avere già stipulato un’assicurazione sulla vita, la strada è molto lunga.

Come puoi essere certo di aver fatto la scelta giusta?

Se fino ad oggi non ci avevi ancora pensato ed ora che ti ho messo la pulce vuoi tutelare la tua famiglia con una Temporanea Caso Morte, a chi pensi di rivolgerti per essere certo di sottoscrivere la scelta giusta?

  • Pensi di rivolgerti alla tua Banca?
  • Pensi di rivolgerti alle Poste?
  • Pensi di rivolgerti all’assicuratore che fino ad oggi ti ha proposto solo la polizza auto e quella della casa?

Se a seguito di un infortunio ti rompi un menisco, a chi ti rivolgi? Al tuo medico di base o ad un ortopedico possibilmente specializzato sull’articolazione del ginocchio?

Allora vedi che la risposta te la sei data da solo?

L’ambito della previdenza sociale è un aspetto che deve essere trattato da uno specialista, così come la rottura del menisco deve essere trattata da un ortopedico specializzato nei traumi dell’articolazione del ginocchio.

Ora non ti rimane che cercare uno specialista del settore assicurativo in ambito “Previdenza Sociale”.

Dato per scontato che non lo troverai con estrema facilità, lo specialista a cui ti rivolgerai, quale compagnia rappresenterà?

Nel momento in cui sto scrivendo quest’articolo, ho dato un’occhiata veloce al sito dell’ANIA – Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici e ho riscontrato che ad essa sono associate ad oggi 168 compagnie operanti in Italia, pari all’84% del mercato assicurativo in termini di raccolta premi.

Elenco Imprese AniaCome puoi essere certo che lo specialista con cui entri in contatto ha il prodotto migliore per la tua esigenza specifica?

Cosa fai? Pensi di chiederglielo?

Sicuramente ti risponderà che il prodotto migliore è quello della concorrenza!!!

Che illusione!

Se vuoi essere certo di trovare uno specialista imparziale, non puoi rivolgerti a chi rappresenta una bandiera. Hai bisogno di una figura indipendente che rappresenta solo Te e che ti ricerca tra le varie offerte del mercato la migliore soluzione per la tua esigenza specifica.

Se ad oggi è già difficile trovare un professionista della materia assicurativa nell’ambito della Previdenza Sociale, cercarne uno che abbia deciso di percorrere la strada dell’indipendenza potrei paragonarlo al cercare un ago in un pagliaio.

Se vuoi evitare perdite di tempo, puoi chiedere ora la tua Consulenza Gratuita risparmiando la tariffa di 157 euro normalmente applicata, semplicemente cliccando sul banner qui sotto.

PS: Poiché da fonte ISTAT la spesa media di una famiglia italiana per le assicurazioni vita/malattia ammonta a 15 euro e 34 centesimi al mese, penso che siano veramente poche le persone che sotto quest’aspetto siano veramente tutelate. Una condivisione di quest’articolo sui social potrebbe aiutare qualche tuo amico ad evitare tracolli finanziari alla propria famiglia.

Basta un clic, che ce vò?


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