Previdenza sociale, davvero sei già a posto?

Previdenza SocialeCome puoi essere certo di essere veramente a posto se parliamo di previdenza sociale?

Se hai già stipulato qualche copertura assicurativa che va ad integrare le carenze date dalla previdenza sociale, come puoi essere veramente certo di aver fatto la scelta giusta?

 

Ti vengo un attimo in aiuto dandoti un primo indicatore:

Se anche tu stai spendendo una media di 15,34 euro al mese per tutelarti tra assicurazioni vita, malattia e infortuni, allora non sei sulla buona strada per poterti permettere di dire “Io sono già a posto!” .

Attenzione, con questo non voglio dire che se hai stipulato contratti per migliaia di euro all’anno allora vuol dire che sei ok, poiché potrebbe essere benissimo che li stai buttando nel ce@@o e non te ne stai nemmeno accorgendo poiché nessuno tira lo sciacquone in tua presenza per non far rumore!

Proprio in questi giorni sto personalmente seguendo un cliente che spende migliaia di euro all’anno e ti garantisco che non è per niente in una bella situazione. Certo è che se come da fonte ISTAT stai spendendo 15,34 euro al mese per tutelarti in ambito di previdenza sociale, posso affermare con certezza che fai sicuramente parte della categoria che non può dire di essere già a posto.Non averne a male, magari sei veramente in un momento dove non riesci ad arrivare alla fine del mese e per te 15 euro sono già tanti, ma se sei in una situazione del genere, oltre che ad analizzare bene le tue uscite per vedere se veramente non puoi dedicare di più, devi essere certo di investire quel poco che dedichi nel modo migliore, poiché nel tuo caso ad esempio, un grave problema in ambito di invalidità, metterebbe davanti ad un tracollo finanziario te e la tua famiglia.

Parliamoci chiaro, a nessuno fa piacere parlare di argomenti legati ad una situazione invalidante che possa colpire la propria persona, a nessuno fa piacere pensare di dover venire a mancare prima di aver compiuto 150 anni, a nessuno fa piacere affrontare l’idea di dover elemosinare poiché la pensione non potrà permettergli un tenore di vita dignitoso. Pensi che non lo sappia?

Parlo di questi argomenti da 18 anni e da 18 anni assisto agli stessi rituali apotropaici (tradotto = toccatina di p@lle).

Il problema è che se non ne parlo, tu continuerai ad essere convinto di essere a posto perché tanto in Italia c’è la previdenza sociale, oppure se sei un attimo più avanti degli altri sei convinto di essere ok perché hai già un’assicurazione

Io c’ho la Previdenza Sociale

Io c’ho l’INPS, io c’ho l’INAIL…

Penso sia una delle frasi che mi sento ripetere con maggior frequenza.

In Italia ci lamentiamo, ma penso di poter affermare che per un bel po’ di tempo siamo stati molto meglio di molti altri paesi, ma ora che lo Stato Assistenziale è in crisi le cose sono molto diverse.

Sfortunatamente, per testare se le mie parole corrispondono a verità bisogna arrivare a pestarci il muso.

Un commerciante di 40 anni con 15 anni di contributi alle spalle ed un reddito annuo dichiarato di 40.000 euro, se nel tempo libero incappa in un incidente che lo rende invalido al 100% per via di una tetraplegia, arriva a percepire dall’INPS una pensione di inabilità pari a circa 11.000 euro all’anno, che compresa la 13ª significa portare a casa un fantastico assegno mensile da 846 euro!

Essere tetraplegico significa aver bisogno di cure e sorveglianza 24 ore su 24 e questo comporta un esborso annuo di almeno 30/40.000 euro.

Prima con i 40.000 euro il nostro commerciante faceva vivere la famiglia composta da lui, sua moglie e sua figlia di 5 anni, ora oltre a non portare più a casa la pagnotta, ha bisogno di cure che li comportano un esborso di 20/30.000 euro all’anno. La famiglia come può vivere?

Se a seguito di questo incidente dovesse venire a mancare, il nostro commerciante di 40 anni, lascia a sua moglie e sua figlia una fantastica pensione di 8.800 euro all’anno che equivale ad un assegno mensile di circa 677 euro al mese per 13 mensilità, che tradotto significa lasciare la tua famiglia a fare la fame.

In pensione non si sta di certo meglio. Nel 2013 l’assegno medio previdenziale è stato di 899 euro e 61 centesimi.

La previdenza sociale è ridotta all’osso.

I numeri parlano chiaro e i conti non tornano. Con quanto passa lo stato non vivi, ne tu ne la tua famiglia.

Io lo chiamo “il problema delle 3 P”.

  • Pensione di vecchiaia;
  • Pensione di inabilità;
  • Pensione ai superstiti;

Questi sono i tre aspetti per cui ognuno di noi deve tutelarsi al massimo.

Non prendere le dovute tutele continuando a far finta di niente come se il problema non esistesse è come giocare alla roulette russa. La realtà è che prima o poi il proiettile in testa te lo prendi!

Già, perché se la vita ti sorride e non hai la sfiga di incappare in un grave incidente, non te ne fregherà mai nulla ne della previdenza sociale legata all’invalidità ne di quella legata al concetto di reversibilità a tutela della tua famiglia in caso di decesso, ma prima o poi i conti con la pensione di vecchiaia li dovrai fare e se non sei stato previdente saranno brutti momenti.

Supporre di essere già a posto perché si crede che la previdenza sociale arrivi a coprire tutto è un grosso errore, ma un grave errore è anche quello di pensare di essere già tutelato avendo stipulato una qualche forma di copertura assicurativa.

Non è la prima volta che qualcuno si rivolge al sottoscritto a frittata già fatta.

C’è chi è arrivata a chiedermi aiuto pensando di essere stata fregata poiché a seguito del decesso del coniuge non si è vista pagare nulla dalle assicurazioni sottoscritte da colui che è mancato, ma che in realtà non è stata truffata, ma è semplicemente rimasta vittima dei cattivi consigli di chi ha venduto alla povera anima quelle polizze che a nulla sono servite poiché il decesso è avvenuto a seguito di un ictus e queste coprivano solo gli infortuni. Eppure questa famiglia spendeva un bel po’ di soldi all’anno in coperture ad integrazione della previdenza sociale.

C’è chi pensava di star risparmiando una cifra di soldi per la sua vecchiaia, ma che si è trovato con un pugno di mosche poiché vittima della gozzagine di certe realtà che operano incontrastate sul mercato che con i loro meccanismi di “trasformazione” delle polizze riempiono solo le loro tasche e non quelle dei clienti.

C’è chi ha sottoscritto forme di risparmio che hanno costi fissi pari al 20/25% annuo di quanto accantonano.

C’è chi pensava di aver tutelato la propria famiglia con una copertura assicurativa che la coprisse in caso di decesso ma che in realtà a poco è servita poiché chi gliel’ha venduta ha inserito come eredi quelli legittimi.

Posso continuare a scrivere di gente che pensava di essere tutelata con le coperture assicurative che aveva stipulato e che poi si è accorta nel momento del bisogno che ciò che era stato firmato e pagato non era servito a nulla.

Tu quando vuoi accorgertene?

  • Fino a quando penserai di risolvere il problema consultandoti con chi ti ha venduto la polizza dell’auto non potrai avere un gran servizio. Se hai un grave problema di salute non vai dal medico generico, vai da uno specialista!
  • Fino a quando penserai di aver risolto il problema poiché la tua Banca ti ha proposto una polizza vita allo sportello, o in Posta mentre spedivi una raccomandata ti hanno proposto la stessa cosa facendoti poi parlare con il “responsabile degli investimenti”, non potrai mai avere tutte queste “certezze”. Ad ognuno il suo, che le banche facciano le banche e le poste facciano le poste.
  • Fino a quando penserai di aver risolto il problema fidandoti di coloro che ti dicono “il mio prodotto è il migliore” poiché è l’unico che hanno e rappresentano una o al massimo due compagnie, non potrai mai essere certo di aver fatto la scelta giusta per Te. Pensi forse che queste persone ti dicano che un prodotto della concorrenza è meglio del loro?

Fino a quando ti troverai in questa situazione non potrai dire:

“Sono certo di essere a posto!”

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