Da quando faccio questo mestiere, 17 anni or sono, uno degli errori più gravi che riscontro con maggior frequenza riguarda proprio il tema della durata per cui sottoscrivere una polizza vita volta a creare un risparmio per il futuro.
A tal proposito incappo quasi sempre in scelte volute o mal consigliate di piani di risparmio che hanno una durata compresa tra i 15 e i 20 anni.
Al tempo stesso, vista la tendenza in tal senso, uno dei timori maggiori, che ho riscontrato sia da parte di chi si approccia a collaborare con me, che da parte di chi opera con la concorrenza, è proprio la paura di proporre al cliente un accantonamento per il proprio futuro sfruttando una polizza vita che abbia una durata superiore a quella classica, che parte da 10 anni e arriva al massimo a 20. (Ovviamente considero brevi queste durate se le confronto all’orizzonte temporale che separa l’interessato dal compimento dell’età previdenziale).
Se chi vuole collaborare con me cambia in fretta modo di pensare, tutti gli altri continuano imperterriti sulla loro strada, causando in questo modo notevoli danni economici al cliente.
Ora ti spiego il motivo di questa mia affermazione.